Fear Street: In gita con l’assassino

I ragazzi dell’Outdoor Club sono entusiasti all’idea di passare una notte in tenda sulla misteriosa isoletta in mezzo al lago dietro il bosco di Fear Street. Fra i membri del club ci sono Della e la sua migliore amica Maia. Della non vede l’ora di partire: quella notte in campeggio è l’occasione perfetta per provare a riavvicinarsi a Gary, il suo ex ragazzo. Alla vigilia della partenza, il professore che doveva accompagnarli rinuncia a causa di un inconveniente e ai ragazzi viene un’idea azzardata: andare su Fear Island da soli, di nascosto. La tanto attesa gita si rivelerà però tutt’altro che divertente: spaventosi imprevisti, inseguimenti terrificanti e un violento, terribile segreto… Riusciranno i ragazzi a restare uniti e a fare ritorno a casa sani e salvi?

Torniamo a parlare di Fear Street, la serie di romanzi di R. L. Stine che Mondadori sta portando, per la prima volta, in Italia, in ordine cronologico. Questo settembre è la volta di In gita con l’assassino (The Overnight) e Scomparsi (Missing), due libri scritti nel 1990. Si tratta di romanzi che hanno il sapore dei vecchi film in VHS, spigolosi e forse un po’ ingenui, ma assolutamente godibili. Ognuno di essi merita una propria recensione: liquidare o raggruppare le opere in schede cumulative equivarrebbe a svilirli. La scrittura di Stine poi è scorrevole, veloce e riesce nel non facile tentativo di appassionare talmente tanto da rendere la lettura vorace e bulimica.

C’è da dire che finora In gita con l’assassino è la più debole delle quattro uscite, incapace di portare avanti una storia dalle premesse interessanti, con l’aggravante stavolta di mettere in scena sei ragazzi, Maia, Della, Gary, Suki, Peter e Ricky, dai caratteri appena abbozzati, mai davvero interessanti, e destinati, man mano che l’avventura avanza, ad essere dimenticati sullo sfondo. R. L. Stine sembra annoiato e, a differenza per esempio del bellissimo L’inizio dell’incubo o il discreto Notte di terrore, non riesce a dar vita davvero a nessun personaggio, neppure la protagonista.

In gita con l’assassino è comunque un romanzo mirabilmente scritto, pieno di ritmo e con un paio di sequenze da cardiopalma, ma nel complesso è scorretto narrativamente creando suspense con aria fritta fino a sfociare in una soluzione così scombinata che potrebbe essere frutto di una puntata Hanna & Barbera di Scooby Doo.

Resta però un bellissimo e concitato inseguimento che finisce nel disastro di vetri e lamiere: lì si ritrova lo Stine che amiamo, quello che riesce a tenerti col fiato sul collo con quelle idee da grande thriller hollywoodiano. I suoi limiti restano nel suo essere un horror che griderebbe la catarsi nella morte e nel sangue, come quegli slasher che cita, ma che finisce solo per emulare in piccolo. Altrove, come in Notte di terrore, non si sentiva, grazie ad una buona storia, il peso di un’edulcorazione, ma in In gita con l’assassino è un macigno che pesa. Venerdì 13 per under 14 anni?

Si accarezza il tema scomodo dello stupro soprattutto quando, nella prima parte, Della, la protagonista, si trova faccia a faccia con un maniaco dall’aspetto di un bellissimo ragazzo. Questo particolare, la bellezza nella brutalità, aumenta il disagio di una scena alleggerita dalla penna di Stine che non palesa mai le intenzioni del depravato anche se, quando le mani dell’uomo toccano la ragazzina, senti vibrare il disagio ed è, freddo come il sudore, la paura di un atto più abominevole.

Interessante però la geografia di Shadyside, città scenario delle storie: dopo la Fear street che da’ il titolo alle opere, e ai suoi boschi visti nel capitolo 2, ora sappiamo dell’esistenza di una Fear Island, una piccola isoletta meta di campeggio. Romanzo dopo romanzo conosciamo un po’ di più di questa località e la sentiamo viva, con una storia, una sua mappa, una serie di posti, locali e strade che accrescono la veridicità di una bella fantasia da romanzo.

In gita con l’assassino plagia nel suo assunto, scandalosamente e senza ritegno, I Know What You Did Last Summer, teen horror del 1973 scritto da Lois Duncan. Anche qui un omicidio diventa il motivo per un segreto tra un gruppo di amici, e, anche qui, a pagina 103, troneggia l’intimidatoria scritta “Ho visto cosa hai fatto”, minacciosa e anticipatrice degli atti nefandi di un pericoloso ricattatore. Se però, nel libro della Duncan, i fatti si svolgono a distanza di un anno, nel thriller di Stine è tutto troppo veloce: pochissimo tempo passa tra il presunto assassinio e gli atti del persecutore. Troppo poco per appassionarci.

Peccato per l’ottima traduzione di Sara Marcolini e la copertina sempre d’effetto di Daniele Gay, ma In gita con l’assassino è un capitolo di passaggio, un tassello di Fear street non tra i più memorabili, scritto bene ma troppo poco fantasioso nel creare una storia davvero paurosa. E questo è il peccato più grande per un romanzo che dovrebbe fare paura.

Scorrevole ma dimenticabile.

Andrea K. Lanza

 

 

TRAILER

INFOBOX

Fear Street: In gita con l’assassino

Editore: ‎ Mondadori (16 Settembre 2021)

Lingua: ‎ Italiano

Copertina flessibile: 256 pagine

Traduzione: Sara Marcolini Anno: 1990

Disponibile: AMAZON, IBS, MONDADORI

CATEGORIE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.